Lavorazione dei materiali

Il settore della lavorazione dei materiali è un pilastro dell’industria manifatturiera, impegnato nella trasformazione di materie prime in prodotti finiti o semilavorati utilizzati in una vasta gamma di applicazioni. Questo ambito comprende processi come la fusione, la laminazione, la forgiatura e la stampaggio di metalli, oltre alla lavorazione di materiali come plastica, ceramica, vetro e compositi avanzati. Attraverso l’innovazione tecnologica e l’adozione di tecniche sostenibili, il settore contribuisce a migliorare le performance dei materiali, ottimizzare le risorse e ridurre gli impatti ambientali, fornendo componenti essenziali per settori strategici come l’automotive, l’aerospaziale, l’edilizia e l’elettronica.


Marmo e ceramica



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Nella lavorazione del marmo, del granito, delle pietre e delle resine vi sono ingenti quantità di polveri fini e grossolane. Le polveri fini (come la silice) sono molto pericolose perché, attraverso la respirazione, entrano nei polmoni procurando danni irreparabili (come la silicosi). Le polveri grossolane invece producono inquinamento ambientale e, quando calpestate, contribuiscono a sollevare quelle fini.
In tutto il settore lapideo si necessita quindi di un sistema di depolveratori (solitamente pareti o cabine aspiranti) efficace per salvaguardare gli operatori durante le fasi di processo come possono essere il taglio, la levigatura e la smerigliatura. Non solo: si deve anche evitare che la polvere possa contaminare macchinari e attrezzature elettroniche.
Oltre alla polvere è cruciale recuperare acqua pulita rimuovendo la marmettola e altri detriti prodotti dalle lavorazioni, che possono inquinare i bacini fluviali cementificandone gli alvei fluviali. Infatti in questo settore sono presenti filtri pressa per la disidratazione dei fanghi e sistemi di trattamento acque reflue.


Conciario



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Nell’industria conciaria vengono impiegate grandissime quantità di acqua e per evitare la reintroduzione di acque inquinate e attingere a nuove falde nel sottosuolo emerge la necessità di recuperare e depurare le acque reflue che sono ricche di sostanze organiche, tensioattivi e solidi sospesi (fibre sintetiche e metalli pesanti).
Per la depurazione vengono utilizzati trattamenti biologici (batteri che eliminano gli inquinanti organici), di separazione inquinanti (flottazione) o filtrazione mediante filtri a tela, filtri sabbia, filtri a carboni attivi o filtri a membrana di ultra e nano filtrazione (per separare le componenti inquinanti con un processo meccanico). Successivamente può esserci anche una disinfezione per eliminare i microorganismi patogeni come cloro, ozono o raggi UV.


Legno



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La lavorazione del legno genera una quantità significativa di particelle in sospensione, come polvere, segatura e trucioli. Queste particelle, fluttuando nell'aria, creano un ambiente potenzialmente pericoloso sia per gli operatori che per le attrezzature, rappresentando un rischio per la salute e un ostacolo all'efficienza produttiva. L'uso di sistemi di filtrazione appositamente progettati per eliminare queste particelle è essenziale per garantire che l'ambiente di lavoro sia sicuro e che le linee di produzione rimangano operative senza interruzioni causate dall’accumulo di polvere.
In settori come segherie, falegnamerie e industrie di produzione di mobili o pellet, è fondamentale adottare sistemi di aspirazione ad alta efficienza. Gli impianti di filtrazione possono variare: alcuni utilizzano depolveratori a maniche o a cartucce, ideali per raccogliere e smaltire grandi volumi di polveri, mentre altri impianti sono progettati per filtri specifici, che puliscono l'aria da polveri e fumi derivanti da operazioni come il taglio, la levigatura e la fresatura. Questi sistemi di filtrazione non solo riducono i rischi di salute per gli operatori ma contribuiscono a mantenere i macchinari liberi da accumuli pericolosi di polvere abrasiva.
Inoltre, i materiali come il legno, insieme alla polvere generata, sono altamente infiammabili e possono creare condizioni esplosive se non gestiti correttamente. Per evitare incidenti, è importante dotarsi di depolveratori certificati ATEX, progettati per prevenire incendi ed esplosioni, con sistemi di sicurezza come valvole e pannelli antideflagranti.
Implementare una buona filtrazione dell’aria permette anche di riciclare in modo efficiente gli scarti di produzione, come la segatura, che può essere riutilizzata per realizzare pellet o altre biomasse. I costi operativi si riducono poiché un ambiente di lavoro pulito richiede meno manutenzione costante, mantenendo al contempo la qualità del prodotto finale.


Plastica



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Il settore della produzione della plastica e della gomma è al centro di moltissimi prodotti di uso quotidiano. Il riciclo della plastica e quindi il riutilizzo di materiali riciclati di prima qualità sono diventati fondamentali.
In questo settore sono molte le polveri e le esalazioni nocive per i lavoratori e per l’ambiente. Crescono i requisiti di produttività e quindi di filtrazione, che vengono utilizzati per rimuovere impurità e contaminanti dal materiale riciclato, dopo che ha passato l’estrusione.
I materiali di riciclo possono essere decolorati e deodorizzati in modo da ottenere una migliore qualità con materiali che diventano quindi nuovamente vergini mantenendo le stesse caratteristiche fisiche e meccaniche.
L’utilizzo di sistemi di filtrazione contribuisce a ridurre l’impatto ambientale consentendo di riutilizzare il materiale plastico invece di doverlo smaltire in discariche o inceneritori.
In questo settore troviamo impianti di aspirazione (cappe aspiranti, banchi aspiranti e carrellati per la captazione degli inquinanti ma anche bracci aspiranti o altre soluzioni), filtrazione polveri (depolveratori a maniche o cartucce) o filtrazione molecolari (sistemi a carboni attivi). Possiamo trovare anche soluzioni per il trattamento delle acque reflue dove i solidi sospesi vengono rimossi da decantatori, flottatori, filtri sabbia o filtri su tela.


Vetrario



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La polvere di vetro, se non filtrata, può essere causa di problemi di salute e fonte di fermo impianto.
In questo settore si trovano aspiratori industriali che possono essere utilizzati nei diversi reparti: dalla fusione della sabbia silicea fino alla raccolta dei frammenti di vetro, dal trasporto delle polveri fuori degli impianti fino al raffreddamento del vetro. Nella frantumazione del vetro si formano grandi particelle di forme diverse e irregolari che risultano essere molto abrasive. Il recupero degli scarti di silice viene poi riciclato per il prossimo processo produttivo.
Bisogna anche tenere le zone pulite dalla polvere di vetro che può depositarsi sui macchinari stessi.
Questo settore genera anche acque reflue con agglomerati di particelle solide, oli e sostanze chimiche. Diviene quindi indispensabile una filtrazione delle acque di processo.


Cartiere



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Nella produzione di carta, viene utilizzata una quantità significativa di acqua, spesso prelevata da bacini naturali come fiumi o laghi. Per ottimizzare il consumo idrico e ridurre l’impatto ambientale, le cartiere impiegano filtri che consentono il riciclo e la purificazione dell’acqua proveniente da fonti esterne. Questi sistemi di filtrazione permettono il riutilizzo dell’acqua senza compromettere la qualità dei processi.
Le cartiere generano anche elevate quantità di polvere dovute a operazioni come smerigliatura, taglio e levigatura, che diffondono particolato nell'aria e sulle superfici. La polvere di legno e di carta, specialmente se associata a colle o additivi chimici, può essere altamente infiammabile e rappresenta un rischio di esplosione. Per mitigare questi rischi, vengono adottati depolveratori certificati ATEX, dotati di valvole di sicurezza e pannelli antideflagranti, essenziali per prevenire incendi ed esplosioni.
Un sistema di filtrazione efficace non solo migliora la qualità dell’aria e la sicurezza degli operatori, ma contribuisce anche alla riduzione dei costi di manutenzione delle strutture, mantenendole pulite e sicure. Durante il processo di produzione della carta, la polvere si genera in vari momenti, dai tagli iniziali alla rifilatura fino alla laminazione e al trattamento della pasta di legno, con particelle di dimensioni e tipologie diverse.


Metalli



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Nella lavorazione meccanica dei metalli, un’efficace filtrazione dell’aria è cruciale per proteggere sia la salute degli operatori sia l’efficienza dell’ambiente di produzione. Le particelle sottili generate dai processi di taglio, saldatura e lucidatura rappresentano un rischio significativo per chi opera nelle officine: si diffondono nell’aria, depositandosi su macchinari e superfici e aumentando il rischio di malfunzionamenti, guasti costosi e fermi operativi. L’installazione di sistemi di depolverazione specifici aiuta a creare ambienti di lavoro più puliti e sicuri, contribuendo anche al rispetto delle normative ambientali.
Inoltre, durante la lavorazione di metalli come acciaio dolce, acciaio inossidabile, alluminio, lamiera zincata e materiali fusi, si possono produrre polveri combustibili e/o esplosive
In ogni settore della lavorazione metalmeccanica c’è necessità di un ottimo sistema di filtrazione: dai fumi e gas rilasciati nei processi di saldatura, taglio laser e plasma, alle polveri abrasive durante la sabbiatura, all’arresto dei pigmenti durante la verniciatura, alla gestione delle nebbie oleose nei processi di raffreddamento.